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Schopenhauer: rappresentazione e volontà

La sua vita

- nasce 1788 da ricca famiglia borghese, a Danzica (città di ricchi commercianti)
- era privilegiato, viaggiava e conosceva paesi e ambienti stimolanti sul piano umano e culturale
- nutre visione dolente e pessimistica della vita data la stupidità del mondo e la misura degli uomini
- temi delle sue meditazioni: morte, mistero dell'eternità, smarrimento dato dalla grandiosità della natura
- durante gli studi avverte il bisogno di chiarire la propria visione dell'esistenza 
- accende il suo interesse Platone - evidenzia il bisogno di evadere dalla prigione delle cose sensibili per sollevarsi al mondo delle idee 
- altro che lo appassiona è Kant, e diventa suo punto di riferimento 
- grande importanza la dava al buddismo:
1. ritrova la consapevolezza del carattere effimero dell'esistenza
2. intravede la via di liberazione 
- importante opera = "Il mondo come volontà e rappresentazione" - domanda principale "cos'è il mondo?"
- duplice prospettiva: 
            * prospettiva scientifica: il mondo è una mia rappresentazione
            * prospettiva filosofica: il mondo è volontà di vivere 

Il mondo come rappresentazione

- mia rappresentazione = consapevolezza che non è possibile sapere come le cose siano in sé stesse, ma solo in base alla mia esperienza (grazie agli organi di senso)
- il mondo non esiste se non nel rapporto tra soggetto e oggetto che caratterizzano la rappresentazione
- critica sia realismo che idealismo - realismo = riduce il soggetto all'oggetto / idealismo = risolve l'oggetto nel soggetto
- lui sostiene che: né il soggetto può prevalere sull'oggetto né l'oggetto sul soggetto = conoscenza è data data dall'unione di entrambi (componenti indissolubili)

- maestro Kant - l'unica realtà accessibile al soggetto umano è quella fenomenica, SPAZIO e TEMPO
- sostiene che il soggetto possieda una particolare "struttura" mentale con cui elabora l'esperienza sensibile - accentua l'idea di Kant e evidenzia tre forme a priori: spazio, tempo, causalità 
            * spazio e tempo: organizzazione di materiale percettivo, in base a precisi rapporti
                                         spaziali 
ordinati in base a una successione temporale
                                         (principio di individuazione)
            * causalità: si divide in 4 configurazioni diverse (principio di ragion sufficiente)
                                                        1. principio del divenire
                                                        2. principio del conoscere
                                                        3. principio dell'essere
                                                        4. principio dell'agire

Il mondo come volontà

- grande importanza al corpo, dato che ha una duplice valenza - da un lato è oggetto tra gli oggetti, dall'altro è sede in cui si manifesta una forza assolutamente irriducibile alla rappresentazione (=volontà)
- volontà = impulso forte e irresistibile che ci spinge a esistere e ad agire + sostanza intima di ogni cosa e l'essenza stessa del mondo
- l'essenza del nostro essere quindi è la volontà, nel desiderio di vivere e autoconservazione
- è un impeto che pervade l'universo intero 
- caratteristiche:
                          * inconsapevole: impulso naturale antecedente la coscienza
                          * eterna: fuori dal tempo 
                          * unica: non individuale
                          * cieca: non ha nessuno scopo o fine se non l'affermazione di sé 


- necessariamente da queste caratteristiche si forma il dolore - nasce il volere, che deriva dal desiderio e da una condizione di privazione di ciò che si vorrebbe possedere
- esseri viventi sono "carenti" = essere umano è destinato a una ricerca della felicità continua e insaziabile che porta perenne inquietudine e sofferenza 
- uomo non può raggiungere una soddisfazione di lunga durata 
* il piacere = fugace intervallo tra un dolore e un altro, ha quindi una connotazione negativa essendo cessazione di dolore ma inizio di un altro
* la noia = condizione esistenziale di vuoto che subentra quando diventa meno il desiderio
- vita = continuo oscillare tra desiderio e vuoto - nel mondo prevale il dolore - dolore tanto più grande quanto maggiore è la consapevolezza della propria condizione

Le vie della liberazione

-  nonostante la triste condizione esiste una possibilità di uscita
- possibilità di intraprendere percorso della proprio redenzione, quando diventa consapevole della volontà 
- impegno a sradicare il volere che riconosce dentro di sé

ESTETICA
L'uomo dimentica se stesso e il proprio dolore grazie a tre principali:
arte: grazie alla contemplazione si crea una dimensione reale 
tragedia: l'oggettivizzazione del dolore rendendolo universale 
musica: è indipendente dal mondo dei fenomeni al punto che potrebbe esistere anche senza la terra

MORALE
Consente di oltrepassare le manifestazioni fenomeniche della volontà rendendo l'uomo consapevole.
Implica un impegno pratico a favore del prossimo, in quanto l'uomo non si vede più solo come individuo ma come contrapposto agli altri, insieme ai suoi simili.
Si raggiunge questo obbiettivo in:
* Negativo: limitandosi a non compiere azioni che possano ledere la volontà degli altri
* Positivo: attraverso la carità e la volontà di fare del bene al prossimo 

ASCESI
Consiste nella sistematica mortificazione degli istinti e dei bisogni.
Nasce il concetto di noluntas, cioè la negazione radicale della volontà.
Sono 5 le principali virtù base: umiltà, digiuno, povertà, sacrificio, rassegnazione. 






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